A seguito della posizione assunta dall’Università degli Studi Guglielmo Marconi nei confronti del counseling, AssoCounseling ha scelto di recedere dalla convenzione stipulata con l’ateneo.
Nelle ultime settimane siamo stati messi a conoscenza di almeno due episodi in cui Unimarconi, unitamente all’Ordine degli psicologi (all’interno della Commissione paritetica), non ha validato due progetti di tirocinio post lauream.
È stato lo stesso ateneo a spiegarne le ragioni in un carteggio con i diretti interessati: le strutture che avrebbero dovuto ospitare i tirocini, regolarmente convenzionate con Unimarconi, a norma – ivi compreso la presenza di psicologi – e idonee così come previsto dai vari regolamenti, dal momento che si occupano anche di counseling, diventano non più idonee tout-court.
Troviamo questa posizione particolarmente grave, sia perché discrimina delle realtà precedentemente convenzionate sia perché si fa beffa di una intera comunità professionale.
Eh sì! Perché se da una parte mantieni le convenzioni con le associazioni di categoria di counseling (quelle che ti mandano potenziali clienti, per capirsi), ma dall’altra dismetti quelle con le associazioni che si occupano di counseling sul territorio, verrebbe quasi da pensare che le prime sono salvaguardate perché portano introiti, mentre le seconde sono sacrificabili sull’altare del politicamente corretto perché, ci immaginiamo, l’Ordine degli psicologi, all’interno della Commissione paritetica, abbia fatto la voce grossa.
Ora, pur comprendendo che Unimarconi non abbia interesse (e probabilmente neppure voglia) ad alimentare tensioni con l’Ordine degli psicologi, ci saremmo tuttavia aspettati una posizione più equilibrata.
Riteniamo invece che questa posizione bifronte sia insostenibile e preferiamo essere noi a togliere il disturbo.
Siamo naturalmente dispiaciuti per le socie e per i soci, ma crediamo che la dignità di una comunità professionale non si possa barattare con una piccola agevolazione.
Nel lungo e difficile percorso verso il riconoscimento della professione ci vuole coerenza e coraggio. Coerenza ai propri valori e coraggio perché le proprie azioni siano, a loro volta, in linea con quei valori.
Ci auguriamo che anche le altre associazioni di counseling recedano dalle convenzioni con quelle realtà che non sono rispettose della dignità della nostra categoria professionale.
Invitiamo tutta la comunità dei counselor a far sentire a Unimarconi il proprio dissenso.
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