AssoCounseling è a dir poco indignata per il video promosso da AltraPsicologia e dall’Ordine degli psicologi del Lazio. Meravigliata che un giornalista serio e preparato come Luca Bertazzoni, già vincitore del premio “Ilaria Alpi”, abbia messo la sua firma su un servizio così fazioso e manipolativo.
Se da una parte la nostra associazione ha ben chiaro che si tratta di una video-inchiesta commissionata e sponsorizzata, dall’altra non si capacita di come sia stato possibile non chiedere un contraddittorio. Per non parlare della quantità di informazioni fuorvianti che accompagnano le immagini.
Un’altra puntata della saga “Il counselor imbruttito” si è consumata ieri. Sotto forma di inchiesta giornalistica a firma di Luca Bertazzoni, è stato divulgato attraverso alcuni canali social e il sito web repubblica.it un video di accusa contro il counseling e contro i counselor non psicologi.
Con l’accurata regia di AltraPsicologia, il video è un mix di informazioni errate e di immagini montate ad arte che ritraggono alcuni “counselor” durante un colloquio con una finta cliente dotata di telecamera nascosta.
Questi sedicenti counselor conducono dei colloqui in totale assenza degli elementi basilari – per tecnica, metodologia e approccio – propri del counseling.
«La questione non ci lascia indifferenti – sottolinea il Presidente di AssoCounseling Alessandra Caporale – poiché noi lavoriamo quotidianamente per tutelare la nostra professione, i nostri professionisti e i loro clienti. Trattandosi almeno formalmente di una “inchiesta giornalistica” e non di uno spot elettorale di AltraPsicologia, ci saremmo aspettati di essere interpellati come interlocutori».
«AssoCounseling non lavora in un sottoscala – prosegue il Presidente Caporale – abbiamo una sede, un recapito telefonico e siamo sempre reperibili. Se qualcuno è davvero interessato a parlare di counselor e counseling in modo serio le porte sono sempre aperte alle telecamere. Invece si è preferito un artificioso taglia/incolla fatto di Legge 4/2013, pezzi di una sentenza, venditori di fumo e cialtronerie varie, un mix certamente più plateale e dal grande impatto mediatico, nell’era in cui spesso impunemente la macchina del fango sostituisce l’informazione. E se da una parte siamo abituati a gestire attacchi continui, non intendiamo abituarci o allinearci alla mancanza di etica, correttezza e onestà intellettuale che ogni professionista dovrebbe dimostrare».
In tutto questo restano aperte delle domande. Come si può confezionare un video così? Come si può utilizzare un interesse di parte per screditare un’intera categoria professionale? Come si può pensare di fare un’inchiesta senza prevedere un contraddittorio?
Non cadremo nella spirale involutiva del dileggio e della malafede! Perché allora cosa dovrebbe fare AssoCounseling? Infilarsi nello studio di tre psicologi cialtroni per dimostrare che tutti gli oltre 100.000 psicologi sono dei cialtroni? Dovremo rimarcare il recente caso di una violenza sessuale da parte di uno psicologo a danno di una sua paziente per dire che tutti gli oltre 100.000 psicologi sono abusatori?
«La nostra associazione – conclude Alessandra Caporale – prende le distanze dal modo di operare dei tre professionisti mostrato nel video, che nulla ha a che fare con la nostra professione. Chi è interessato a conoscere il counseling, il suo processo e la sua struttura, può riferirsi a questo nostro lavoro».
«AssoCounseling – interviene il Segretario Generale Tommaso Valleri – è attualmente seduta al tavolo della Consensus Conference sul counseling promossa dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, nonché al tavolo dell’Ente Italiano di Normazione (UNI) dove, sempre insieme al Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, sta lavorando alla stesura di una norma tecnica sul counseling. A proposito: cosa pensa il Presidente degli psicologi italiani Fulvio Giardina di questa trovata a opera della sua minoranza interna?».
«Il counseling italiano – conclude Valleri – interagisce da 30 anni con la psicologia italiana: psicologi che hanno importato il counseling dagli Stati Uniti, psicologi che gestiscono scuole di formazione per diventare counselor, psicologi che supervisionano l’attività dei counselor, psicologi che scrivono libri per i counselor, psicologi che erogano corsi di aggiornamento e di perfezionamento per i counselor, psicologi che organizzano convegni per i counselor, psicologi che sono dirigenti di associazioni professionali di categoria di counselor. Cosa pensano questi psicologi di questa video-inchiesta?».
Firenze, 27 giugno 2018
A cura dell’Ufficio Stampa di AssoCounseling
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