A seguito dei gravi e ripetuti attacchi subiti dai counselor attraverso articoli, video e interventi sui social network, AssoCounseling è stata costretta ad adire le vie legali per tutelare la reputazione dei propri iscritti e del mondo del counseling in generale.
AssoCounseling, da sempre, ricerca il dialogo con tutte le parti coinvolte nell’annosa questione del riconoscimento della professione di counselor.
AssoCounseling, da sempre, si è resa disponibile al confronto, anche duro.
“Tuttavia non possiamo più tacere – interviene il Presidente Alessandra Caporale – di fronte alla diffusione, con forme aggressive e demagogiche, di informazioni palesemente false, tese esclusivamente a diffamare, svilire e offendere la nostra professione e le migliaia di professionisti che la esercitano”.
“Non ci aspettiamo certo – prosegue il Segretario Generale Tommaso Valleri – che chi la pensa diversamente da noi converga sulle nostre posizioni, ma d’ora in avanti pretendiamo che qualunque confronto avvenga all’interno di una dialettica civile e nel rispetto dei ruoli e delle prerogative di ognuno”.
“Purtroppo – conclude il Presidente Caporale – la situazione è diventata insostenibile: ora lasceremo che le nostre richieste siano valutate dall’Autorità Giudiziaria”.
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